Nuova Riveduta:

Ebrei 3:6

ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa siamo noi se manteniamo ferma la nostra franchezza e la speranza di cui ci vantiamo.

C.E.I.:

Ebrei 3:6

Cristo, invece, lo fu come figlio costituito sopra la sua propria casa. E la sua casa siamo noi, se conserviamo la libertà e la speranza di cui ci vantiamo.

Nuova Diodati:

Ebrei 3:6

ma Cristo, come Figlio, lo è sopra la propria casa e la sua casa siamo noi, se riteniamo ferma fino alla fine la franchezza e il vanto della speranza.

Riveduta 2020:

Ebrei 3:6

ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa, e la sua casa siamo noi, se riteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza.

La Parola è Vita:

Ebrei 3:6

Cristo, invece, è stato fedele a Dio come figlio; ed è lui che ha piena autorità sulla casa di Dio. E la casa di Dio siamo proprio noi cristiani. Egli vive in noi, se conserviamo intatta fino alla fine la nostra fede e la nostra speranza nel Signore.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Ebrei 3:6

ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa siamo noi se riteniam ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza.

Ricciotti:

Ebrei 3:6

ma Cristo fu, come figlio, soprastante alla propria casa e la sua casa siamo noi, a condizione che manteniamo salda sino alla fine la sicura fiducia e la speranza di cui ci gloriamo.

Tintori:

Ebrei 3:6

ma Cristo è come un figliolo in casa sua; e la casa siamo noi, se incrollabile riteniamo sino alla fine la fiducia e la gloria della speranza.

Martini:

Ebrei 3:6

Ma Cristo come figliuolo sopra la propria casa: la qual casa siam noi, se ferma ritenghiamo sino alla fine la fiducia, e la gloria della speranza.

Diodati:

Ebrei 3:6

Ma Cristo è sopra la casa sua, come Figliuolo; e la sua casa siamo noi, se pur riteniamo ferma infino al fine la libertà, e il vanto della speranza.

Commentario abbreviato:

Ebrei 3:6

Capitolo 3

Il valore e la dignità superiori di Cristo rispetto a Mosè sono dimostrati Ebr 3:1-6

Gli Ebrei sono avvertiti del peccato e del pericolo dell'incredulità Ebr 3:7-13

E della necessità di credere in Cristo e di seguirlo fermamente Ebr 3:14-19

Versetti 1-6

Cristo deve essere considerato come l'Apostolo della nostra professione, il Messaggero inviato da Dio agli uomini, il grande Rivelatore della fede che professiamo e della speranza che professiamo di avere. Come Cristo, il Messia, unto per l'ufficio di apostolo e di sommo sacerdote. Come Gesù, il nostro Salvatore, il nostro Guaritore, il grande Medico delle anime. Consideratelo così. Considerate ciò che è in sé, ciò che è per noi e ciò che sarà per noi in futuro e per sempre. Un pensiero attento e serio su Cristo ci porta a conoscerlo meglio. Gli ebrei avevano un'alta opinione della fedeltà di Mosè, ma la sua fedeltà non era che un tipo di quella di Cristo. Cristo era il Padrone di questa casa, della sua chiesa, del suo popolo, nonché il suo Creatore. Mosè era un servo fedele; Cristo, in quanto Figlio eterno di Dio, è il legittimo proprietario e sovrano della Chiesa. Non ci si deve solo incamminare bene nelle vie di Cristo, ma si deve essere saldi e perseveranti fino alla fine. Ogni meditazione sulla sua persona e sulla sua salvezza suggerirà maggiore saggezza, nuovi motivi di amore, fiducia e obbedienza.

Riferimenti incrociati:

Ebrei 3:6

Eb 1:2; 4:14; Sal 2:6,7,12; Is 9:6,7; Giov 3:35,36; Ap 2:18
Eb 3:2,3; Mat 16:18; 1Co 3:16; 6:19; 2Co 6:16; Ef 2:21,22; 1Ti 3:15; 1P 2:5
Eb 3:14; 4:11; 6:11; 10:23,35,38,39; Mat 10:22; 24:13; Ga 6:9; Col 1:23; Ap 2:25; 3:11
Rom 5:2; 12:12; 15:13; 1Te 5:16; 2Te 2:16; 1P 1:3-6,8

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